XIX Domenica «per annum»
(Gv 6, 41 - 51)
Anche oggi siamo a Cafarnao per partecipare a questo dialogo scontro tra Gesù e il popolo che sta aspettando il battello, che da questo momento Giovanni chiama i Giudei. Non è un termine dispreggiativo, neanche politico ma religioso. Giudei sono coloro che fanno opposizione a Gesù perchè non lo accettano. Allora quella opposizione verte su quella frase di Gesù, che ha detto: "Io sono il Pane disceso da cielo" quindi Lui ci parla della sua origine divina, viene da Dio, è l'inviato di Dio. Di fronte a questa affermazione c'è lo scontro della presunzione umana, Gesù lo conoscono, è di Nazareth, ...non è forse il figlio di Giuseppe, il falegname? La madre non si chiama Maria? Conoscono vita e miracoli oggi diremo, tutta la geneaologia, la storia, poche persone, si conscevano a Nazareth. Eppure pretendono di sapere tutto di Gesù; l'umanità di Gesù è l'unico mezzo che abbiamo per vedere Dio. Perchè finchè siamo vivi Dio non si può vedere, è il trascendente, è l'infinitamente altro. Allora Dio si è nascosto nell'umanità di Gesù, perdonatemi queste immagini. L'umanità è il velo, che nasconde la presenza di Dio, questo velo va oltrepassato per toccare Dio, il Mistero di Dio. Attraverso la sua umanità giungere alla divinità. L'umanità di Gesù nasconde e rivela nello stesso tempo il Mistero di Dio. Quello che doveva essere appunto l'occasione per incontrare Dio, diventa invece il diaframma, lo scoglio, non è possibile, tu non sei l'inviato di Dio, tu non sei il Messia, tu non sei Dio, perchè di te sappiamo tutto. A questo punto veramente Gesù risponde con una frase, formidabile, che ci spiega la nostra fede. "Non mormorate", come gli ebrei nel deserto, "nessuno può venire a me se il Padre non lo attrae, l'immagine è ponderosa, che significa l'azione del pescatore per il pesce, Il pescatore trascina la rete e pesca il pesce. Ma l'uomo non è il pesce. Dio non cattura nessuno per forza, non è violento, Dio è amore. Allora ... e tu devi dare la risposta libera, Allora avviene il miracolo, che Dio ti attrae a Cristo, ti trasporta dal mondo tenebroso del peccato, alla vita meravigliosa di Cristo, ti unisce a lui. "E io lo risusciterò nell'ultimo giorno". Ecco tutta la trafila e quando Dio invita e l'uomo risponde Cristo lo unisce a sé, per sempre fino alla risurrezione gloriosa. Questa è la storia della nostra fede. Ma voi non volete credere, ma il Padre non può obbligare, il Padre non obbligherà mai nessuno, chiede all'uomo la sua risposta decisa ma libera. Per essere trasferito da un mondo buio, al mondo della luce. Il miracolo della fede. È vero miracolo. San Paolo lo riferisce alla creazione della luce; la Bibbia comincia con dirci che "in principio Dio creò il cielo e la terra...primo giorno Dio disse: Sia la luce e la luce fu" Quello stesso miracolo dice San Paolo Dio lo opera in noi, quando accende nei nostri cuori, a luce della conoscenza della gloria del Figlio di Dio. Questa è la fede: vedere Gesù e credere in Lui, dargli la nostra ...questo è il miracolo che Dio ha compiuto in noi dal Battesimo. Chiunque è battezzato ha ricevuto in dono lo Spirito. E questo è il dono grande che il Signor ci ha fatto, di credere nel Figlio per avere la sua stessa vita. Allora che credo che noi dovremo oggi ripetere quel ritornello che abbiamo cantato poc'anzi. "Guardate gustate e vedete come è buono il Signore" il miracolo che ha fatto in noi è il miracolo della fede. Con tutte le conseguenze, con la speranza e la carità, il dono dello spirito; è il dono grande che Dio ci ha fatto. Questo dono che va sviluppato chiaramente come il dono della vista, curato, attenzione anche al pulviscolo, che può nuocere alla vista. E il dono che va coltivato, nei modi che noi sappiamo, primo dono: la preghiera. Chiedere a Dio che aumenti in noi la fede, la renda sempre più robusta più forte, poi l'ascolto della Parola di Dio. Gesù parla e nella Fede dire "si" accetto, credo, quello che tu dici. E poi svilupparlo nella vita, Con gli atti di fede, io mi fido di Dio, ci vengono dei dubbi, si superano con un atto di fede. Io credo in Dio, perché questa luce deve accompagnare la nostra vita e la sorregge. Ma quante volte ho sentito persone che dicono: "certo che se non ci fosse la fede, ci sarebbe la disperazione, invece la fede ci dà il coraggio di andare avanti". Noi sappiamo la …. della vita. Molta gente non lo sa, campa, campa da quando è nato. Il suicidio non è ammesso... ma non vive, la vita va vissuta va potenziata, va arricchita, da questo dono che è la fede e che è luce nel cammino della vita, che non abbiamo qui la dimora storica, ma camminiamo verso l'eternità, verso la partecipazione piena alla Pasqua di Gesù. È la vita buona, è il segno di questa vita vissuta. San Paolo ce ne darà un bell' esempio. Il salmo di oggi è veramente un Salmo bello: "gustate e vedete com'è buono il Signore" che addirittura manda l'Angelo a custodirti lungo la strada. E il riferimento è chiaro alla prima lettura. Il profeta Elia è oggi diremo "esaurito" no! è debilitato, è avvilito. Perché lo cercano a morte, soprattutto la regina Gezabele, e lui scappa. Signore sono rimasto solo! Non è vero! Io ho un esercito di credenti risponde il Signore. Quando noi diciamo che tutto il mondo è marcio, no, non è vero, non è vero, il Signore corregge questa impostazione. Tu piuttosto alzati, mangia e bevi e forte di questo cibo e questa bevanda camminò per quaranta giorni verso il monte di Dio, alla sorgente dove Dio aveva parlato a Mosè e aveva parlato anche ad Elia. Ed è da lì che riprende le forze, per tornare indietro e andare a compiere la sua missione di Profeta di Dio. Cari fratelli e sorelle Gesù ci ha regalato la ...e ci fa dire verso la fine "Non ci indurre in tentazione, o meglio non consentire che ci fermiamo alla tentazione, non abbandonarci nella tentazione. La tentazione è questa, non è quella di una bugia, anche quella...ma "la tentazione" è quella di perdere la fede. Allor noi chiediamo al Signore che ci custodisca da questa tentazione, perché senza la fede non si può piacere a Dio.