15txt - Don Aldo Mei

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XV Domenica «per annum»
(Mc 6, 7 - 13)
Domenica scorsa eravamo a Nazareth, nella sinagoga per assistere alla sconfitta di Gesù, il rifiuto da parte dei compaesani, anticipazione dell'altro rifiuto quello finale, a Gerusalemme quando il popolo chiese a Pilato che fosse crocifisso. Gesù lo sa ma non si scoraggia, non smette, riprende il suo cammino come abbiamo sentito e addirittura oggi manda i suoi amici, gli Apostoli, a continuare la opera si tratta oggi diremmo delle prime esperienze pastorali, un pò di allenamento, per quello li aspetta dopo la Pasqua, la missione a tutto il mondo, adesso devono fare solo il giro dei villaggi della Galilea, la Palestina...per fare quello che ha fatto Gesù, la stessa missione e la stessa potenza di Gesù: cacciare i demoni, anunciare la progressione, guarire i malati e dire che il Regno di Dio è arrivato e quindi il mondo ha cambiato padrone, non è più satana il capo del mondo è Gesù che porta un mondo nuovo, il Regno di Dio. Abbiamo sentito anche alcune norme, Gesù che li invia, contro gli spiriti immondi, gli spiriti impuri sono l'azione demoniaca, che non vuole soltanto l'esorcismo diretto, quello di scacciare il demonio da una persona, che ne è posseduta, quello soprattutto, ma anche tutta l'azione negativa che Satana compie nel mondo. Perchè Marco e per tutto nel Nuovo Testamento, tutto il male che c'è nel mondo, a tutti i livelli, da quello fisico, a quello morale, all'ignoranza, poi pensiamo all'odio, alle vendette, le guerre, la morte, è opera demoniaca. Quindi gli apostoli sono andati a distruggere, ad allontanare, questo potere demoniaco, e abbiamo sentito che ricevono da Gesù questa potenza. Cacciati i demoni, invitate alla conversione, guarite i malati. Ecco la cosa più evidente, plastica direi, la gente che vede che il malato guarisce avverte che c'è qualcosa di nuovo. Perchè non si è mai visto che solo con il tocco della mano cura una persona. E' il mondo nuovo che è arrivato con Gesù. Allora questo mondo è il mondo di Dio, e Gesù ancora una volta lancia una sfida, non portate niente, se non il bastone e i sandali. Il bastone può servire anche come difesa, qualche bestia selvatica e poi per appoggiarsi, sostenersi. Due a due, perchè non portano una loro personale notizia, è quella di Gesù, è un messaggio che li supera, è questa forza che li guida, non hanno mezzi umani, non hanno l'eloquenza dei retori, ma la semplicità degli umili, la forza di Gesù Cristo che li manda a cambiare il mondo pensate. E sono solo agli inizi, poi sapremo tutto il resto dopo, quando li manderà dopo la Pasqua, in tutto il mondo ad annunciare agli uomini che si convertono, a diminuire e far retrocedere l'ombra del male, e curare i malati. Anche con loro è un primo esempio dell'unzione dei malati. Nell'antichità l'olio era lo è anche un pò anche oggi, un medicamento che allevia il dolore, l'ammorbidisce, e lo usavano per curare i malati. Nelle mani degli Apostoli diventano un segno della potenza di Gesù che guarisce anche dalla malattia. E qui ricordiamo l'insegnamento di San Giacomo. Scriverà San Giacomo nella sua Lettera: "...Se uno è malato chiami i preti della Chiesa, e preghino su di lui dopo averlo unto con l'olio. E l'unzione e la preghiera fatta con fede salverà il malato, il Signore lo rialzerà, e se ha commesso peccati gli saranno perdonati". Questa è l'unzione dei malati. Non è il sacramento dell'anticamera della morte, no, è dell'anticamera della vita, è il viatico perchè il malato trovi sollievo, bisogna darlo nel tempo giusto, se uno è malato non ha il raffreddore, però nei tempi giusti, perchè possa fare questo effetto di guarigione fisica oltre che morale. Non dimentichiamo questo insegnamento di San Giacomo, perchè è importantissimo, e per la mia poca povera esperienza pastorale posso dire che tutte le volte che ho invitato persone a celebrare questo sacramento, ho sempre riscontrato una grande gioia. Sei contento? certo! di aver ricevuto l'Olio Santo. L'unzione dei malati. Cari fratelli e sorelle la Parola che oggi ci è stata donata è veramente una miniera io mi limito ora solo a qualche brevissima sottolineatura. Da ricordare che da quel giorno, è partito un cammino che non si ferma più: la missione degli Apostoli. Prima in maniera ridotta come ho già detto, poi dopo la Pasqua andate in tutto il mondo e fate miei discepoli tutte le nazioni ha comandato Gesù. Questa missione è partita oggi dopo il fallimento di Nazareth e continua sempre nella storia fino ai nostri giorni, noi siamo coloro che hanno ricevuto questo messaggio e lo hanno accolto, grazie a Dio. Nella gioia, nella fede, accolta, vissuta, se almeno cerchiamo di viverla bene, di viverla meglio che possiamo. Avrete notato l'insistenza con cui Marco ricorda l'azione contro il demonio. Non dimentichiamo che 2000 anni di cristianesimo, hanno ridotto ma non annullato, la potenza demoniaca. Cristo ha schiacciato la testa al serpente, sulla Croce, ma la coda, ancora si muove purtroppo operando il male che noi constatiamo, di cui lui è il grande regista e noi esecutori. Tutte le volte che non facciamo il bene, facciamo il male. Siamo a servizio di satana. Ma questa è ...della chiesa ...anche il vescovo certo in prima linea, poi i sacerdoti, i catechisti, i genitori, i primi educatori della fede, gli sposi che si aiutano a vivere questa fede fidanzati, che si preparano a vivere in pienezza il matrimonio, e questa fede comunicata, che ci porta alla gioia, alla serenità. E abbiamo anche sentito quella gravità... se non possono accoglierlo uscendo da quella casa città scuotete persino la polvere dai sandali in testimonianza contro di loro. Questo gesto lo facevano gli ebrei una volta che rientravano dall'Estero, nella Terra Promessa. Allora per dire che niente del paganesimo doveva entrare in Terra Santa si scuotevano persino la polvere dai sandali, anche la polvere fuori, nulla di impuro di immondo deve entrare nella Terra Santa. Gesù dice di ripetere questo gesto come testimonianza contro chi rifiuta il messaggio. Perchè purtroppo c'è questa possibilità ...e la constatiamo, quando il messaggio viene respinto, negletto e qui abbiamo la Prima Lettura un poco molto ridotta ma interessantissimo. Amos è il primo Profeta scrittore, vive a metà del secolo VIII avanti Cristo, è un proprietario terriero, fa bene il suo mestiere di contadino pastore, punge i sicomori per farli maturare prima e va poi a predicare il Regno del Nord, da Geroboamo II a Tekoa ...un villaggetto vicino... Il Signore lo manda a predicare...e Amos ci va con tutto il suo vigore annunciando temi terribili, Amasìa che è un pezzo grosso del potere, lo caccia, vattene veggente, puoi mangiare il tuo pane più a sud, questo non è il regno tuo, questo è il regno del re Geroboamo, e Amos che si difende: "io non ho nessuna intenzione di venire a fare le prediche, stavo tanto bene a casa mia, ma il Signore mi ha mandato per annunciare il castigo" e Amos è uno dei profeti più forti più terribili, contro quella società corrotta, che era il Regno del Nord, e ricorda che quando una società fa del benessere economico l'unico progetto in esistenza è fradicio, è la pera mezza che cade inevitabilmente, anche se ha l'intervento di agenti esterni. Amos profetizzerà la caduta di Samaria, cioè del Regno del Nord, proprio per questa corruzione fondamentale, i ricchi ricchissimi, e i poveri poverissimi, è tutto collegato. La dimenticanza di Dio, e la corruzione mortale che Amos non abbia da ripetere ai nostri giorni, speriamo di no. E invece San Paolo ci porta di nuovo nelle altezze, nella contemplazione. La seconda lettura che abbiamo ascoltato che non è facilissima, ma è un inno di lode e di gloria al Signore e prima ancora della creazione del mondo ci ha pensati per essere santi e immacolati, predestinandoci ad essere figli dell'unico Figlio che è Gesù. E allora possiamo finire in bellezza: la gioia della fede accolta in missione, che già ci ha dato la caparra della felicità in terra, saperla dire pur nella nostra modestia è con tanta gioia e gratitudine è segno che siamo entrati in questo regno grazie a Lui.
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